Il ferro è un elemento chimico che svolge un ruolo biologico fondamentale per la vita. Nell’uomo costituisce importantissimi enzimi, proteine quali l’emoglobina e citocromi.
L’emoglobina, assieme alla mioglobina, è deputata al trasporto e all’immagazzinamento dell’ossigeno. Essa è contenuta nei globuli rossi ed è responsabile della colorazione del sangue e del trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti, processo fondamentale della respirazione cellulare. Il trasporto di ossigeno è reso possibile dalla struttura dell’emoglobina: essa contiene un atomo di Ferro con stato di ossidazione 2+ che lega l’ossigeno in maniera reversibile. Il Ferro è di tipo Fe2+ grazie alla coordinazione da parte degli atomi di azoto dell’anello porfirinico.
Questo minerale essenziale svolge altre importanti funzioni:
- Contribuisce al mantenimento della normale funzione cognitiva;
- Supporta il metabolismo energetico e il sistema immunitario;
- Interviene nel processo di divisione delle cellule;
- Aiuta a ridurre stanchezza e affaticamento.
Per l’uomo, la fonte principale di ferro è costituita dagli alimenti, nei quali il metallo è contenuto in genere sotto forma di complessi organici legati alle proteine. L’acido cloridrico del succo gastrico, agendo su tali complessi, permette di formare cloruro ferroso più facile da assimilare.
La carenza di ferro
La carenza di ferro è la più diffusa alterazione nutritiva al mondo; se trascurata, può evolvere in anemia patologica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato oltre 2 miliardi di casi di anemia da carenza di ferro al mondo, ed ha pertanto definito il concetto di anemia come un valore di emoglobina inferiore ai 13 g/dl nell’uomo e ai 12 g/dl nella donna. Donne e bambini sono i soggetti più suscettibili, seppure non i soli ad esserne interessati.
I sintomi della carenza di ferro
I sintomi iniziali della carenza di ferro includono:
- stanchezza fisica;
- affaticamento;
- riduzione generalizzata delle energie;
- lieve pallore;
- disturbi della concentrazione.
Se tali sintomi non vengono tenuti sotto controllo, possono comparire altri problemi, quali:
- alterazione del ritmo respiratorio,
- capogiri e mal di testa,
- calo della vista,
- insonnia,
- inappetenza e cattiva digestione,
- sindrome delle gambe senza riposo,
- formicolio nelle dita delle mani e dei piedi.
Il nostro organismo assorbe circa il 25% del ferro contenuto in carne, pesce e pollame. L’assorbimento di ferro da cereali, verdura, frutta è notevolmente minore, ma aumenta se sono assunti insieme a: vitamina C presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni e patate; fruttosio contenuto nella frutta e nelle spremute; proteine della carne e del pesce.
Come contrastare la carenza di ferro
Per contrastare i sintomi della carenza di ferro consigliamo di assumere integratori alimentari a base di ferro e vitamina C, la quale migliora ulteriormente il suo assorbimento. Il ferro contenuto negli integratori contribuisce alla normale funzione cognitiva, al normale metabolismo energetico, alla normale funzione del sistema immunitario, alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento. In base alle proprie esigenze, è possibile scegliere il ferro liposomiale, che grazie alla sua particolare formulazione garantisce una maggiore biodisponibilità, oppure il ferro bisglicinato in capsule, arricchito con vitamina c.