Il selenio – rappresentato in chimica dall’elemento Se – è un minerale essenziale per la salute umana, fondamentale per le sue proprietà antiossidanti e per la funzione tiroidea.
In questo articolo approfondiamo che cos’è il selenio, a cosa serve, in quali alimenti si trova, cosa succede in caso di carenza, quando occorre prestare attenzione e come orientarsi verso un eventuale integratore.
Che cos’è e a cosa serve il selenio
Il selenio è un oligoelemento che non può essere sintetizzato dal corpo umano e va quindi assunto tramite alimentazione o – se necessario – tramite integratore di selenio.
Dal punto di vista biologico, il selenio entra nella composizione di proteine speciali chiamate selenoproteine, le quali svolgono funzioni chiave: ad esempio enzimi antiossidanti come la glutathione perossidasi (GPx) e la tioredossina-reduttasi, e gli enzimi deiodinasi che intervengono nel metabolismo degli ormoni tiroidei.
In particolare, alcune selenoproteine proteggono i tireociti (le cellule della tiroide) dallo stress ossidativo generato dall’H₂O₂ prodotto durante la sintesi ormonale.
Di conseguenza, le proprietà del selenio includono:
- Supporto alla normale funzione del sistema immunitario, grazie all’attività antiossidante e modulatrice delle cellule;
- Mantenimento della normale funzione tiroidea;
- Protezione delle cellule dallo stress ossidativo;
- Contributo al mantenimento di capelli e unghie normali;
- Supporto alla normale spermatogenesi, grazie al ruolo del selenio nel tessuto testicolare e negli spermatozoidi.
Il selenio serve quindi a garantire l’efficienza di processi metabolici fondamentali (tiroide, sistema immunitario, antiossidazione), e un suo adeguato apporto può essere parte di una strategia di benessere.
Quando si parla di integratori con selenio, è importante chiarire che non si tratta di “cura” di malattie ma di supporto in caso di apporto alimentare insufficiente o in condizioni di aumentato fabbisogno. Occorre inoltre rispettare i limiti di sicurezza: l’eccesso di selenio può portare a effetti avversi.
Selenio e alimentazione: i cibi ricchi di selenio
La concentrazione di selenio negli alimenti dipende fortemente dal contenuto di selenio del suolo dove le piante crescono o da come si alimentano gli animali.
Alcuni alimenti contenenti selenio in quantità significative vi sono:
- noci del Brasile (Brazil nuts), uno dei cibi che ne è più ricco, ma che va consumato con moderazione, evitando il sovraccarico;
- pesce e crostacei (fra cui: tonno, sardine, gamberi);
- carne (soprattutto organi come fegato, reni);
- uova;
- alcuni cereali, semi e legumi (con concentrazioni variabili in base al suolo di coltura).
Prima di valutare l’utilizzo di un integratore di selenio, è opportuno verificare che la dieta non sia già sufficiente, e controllare eventuali fattori di rischio, come ad esempio un terreno povero di selenio, oppure condizioni cliniche individuali che potrebbero aumentarne il fabbisogno.
Quanto al momento d’assunzione, anche se non esistono linee guida specifiche per il selenio, un’assunzione con il pasto è una scelta ragionevole, per favorire l’assorbimento e ridurre il rischio di fastidi gastrointestinali.
Quali sono i disturbi se si ha carenza di selenio?
La carenza di selenio è relativamente rara nei paesi con alimentazione variegata, ma può verificarsi in zone a suolo molto povero, in condizioni di malassorbimento intestinale o in terapia di lunga durata con nutrizione parenterale.
Abbiamo detto che tra i benefici del selenio vi sono una miglior protezione immunitaria, una funzione tiroidea efficiente, la salute di capelli e unghie. Pertanto, in caso di carenza possono emergere alcuni disturbi, tra cui:
- Sistema immunitario indebolito, con difese ridotte e maggiore vulnerabilità alle infezioni.
- Disfunzioni tiroidee, con compromissione del processo di conversione degli ormoni tiroidei e aumento del rischio di malattie autoimmuni della tiroide.
- Problemi a livello di capelli e unghie, con aumento della fragilità.
- Potenziale impatto sulla fertilità maschile, poiché la carenza può compromettere la normale spermatogenesi.
- Malattie specifiche in caso di carenza estrema, come la Keshan disease (cardiomiopatia da carenza di selenio) o la Kashin-Beck disease (osteocondropatia).
È bene tuttavia sottolineare che, riguardo all’uso degli integratori di selenio per trattare malattie tiroidee autoimmuni, l’evidenza clinica è ancora oggetto di dibattito: alcuni studi mostrano riduzione di auto-anticorpi tiroidei, ma la raccomandazione non è universale.
Controindicazioni del selenio
Nonostante i benefici, l’assunzione di selenio – soprattutto tramite integratori – richiede cautela. Entrano in gioco due aspetti: sicurezza dell’apporto e interazioni/condizioni cliniche.
Rischi da eccesso di selenio
È stato stabilito un livello massimo tollerabile (Tolerable Upper Intake Level) di circa 300 µg/giorno per un adulto medio.
Un’assunzione troppo elevata può causare selenosi: sintomi includono:
- alito dall’odore d’aglio,
- gusto metallico,
- perdita di capelli,
- unghie fragili,
- irritabilità,
- disturbi gastrointestinali.
Alcune ricerche suggeriscono che elevati livelli di selenio (>400 µg/die) possano associarsi a rischi maggiori di diabete tipo 2 in popolazioni con livello già sufficiente.
Controindicazioni e avvertenze specifiche
- In soggetti con carenza di iodio, la supplementazione di selenio può non essere adeguata e può persino peggiorare il quadro tiroideo.
- Prima di assumere un integratore è consigliabile verificare lo stato nutrizionale, condizioni di malassorbimento, malattie tiroidee autoimmuni, dialisi, terapie oncologiche.
- Se la dieta già fornisce selenio in quantità sufficiente, un integratore potrebbe non essere necessario e aumentare il rischio di effetti avversi.
L’integratore di selenio va considerato solo dopo aver valutato alimentazione, stile di vita e condizioni cliniche, e sempre con supervisione professionale.
FAQ sul selenio
Cos’è il selenio e a cosa serve?
Il selenio è un oligoelemento essenziale che supporta la normale funzione del sistema immunitario, la normale funzione tiroidea, la protezione delle cellule dallo stress ossidativo, il mantenimento di capelli e unghie normali e la normale spermatogenesi.
Dove si trova il selenio?
In alimenti quali noci del Brasile, pesce, uova, carne (soprattutto organi), cereali e semi.
Quali disturbi può causare una carenza di selenio?
Sistema immunitario più debole, alterazioni tiroidee, capelli/unghie fragili, possibili problemi di fertilità maschile.
Quali sono le controindicazioni nell’assunzione di selenio?
Rischio di selenosi in caso di eccesso; attenzione in caso di malassorbimento, patologie tiroidee o apporto già sufficiente.
Devo assumere integratori di selenio?
Non necessariamente. Va valutato caso per caso con un professionista.
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