La cimicifuga (anche Actaea racemosa o cimicifuga raemosa) è una pianta perenne originaria del Nord America, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Nota per l’impiego tradizionale nella fitoterapia femminile, viene utilizzata principalmente sotto forma di estratto secco standardizzato della radice.
La cimicifuga racemosa è conosciuta soprattutto per il suo potenziale nel supportare il benessere durante la menopausa, ma negli ultimi anni è stata oggetto di studi anche per altre applicazioni, come il supporto ormonale e l’equilibrio psico-fisico.
A cosa serve la cimicifuga
Uno degli utilizzi più diffusi è il sostegno durante la menopausa. Diversi studi clinici hanno osservato che la cimicifuga racemosa in menopausa può aiutare a ridurre sintomi come:
- Vampate di calore e sudorazione notturna;
- Alterazioni del tono dell’umore;
- Disturbi del sonno.
A differenza di soia e trifoglio rosso, questa pianta agisce attraverso un meccanismo simil-serotoninergico e non come fitoestrogeno diretto. Questo la rende interessante per chi cerca un supporto naturale privo di attività estrogenica marcata.
Altri ambiti di studio includono la possibilità che l’Actaea cimicifuga possa contribuire a sostenere l’equilibrio ormonale femminile in pre-menopausa e a ridurre il gonfiore addominale associato a sbalzi ormonali.

Quali sono gli effetti della cimicifuga sul fegato?
Negli anni si è discusso molto della relazione tra cimicifuga ed effetti sul fegato. Alcuni case report hanno ipotizzato una correlazione tra assunzione prolungata e disturbi epatici, benché studi successivi non abbiano dimostrato evidenze di una correlazione diretta tra cimicifuga e danni epatici.
Oggi, l’opinione prevalente è che la cimicifuga racemosa sia generalmente sicura e non faccia male al fegato, se usata in estratti standardizzati e a dosaggi raccomandati. È comunque consigliata cautela in caso di patologie epatiche preesistenti e monitoraggio medico se assunta per periodi lunghi.
Actaea cimicifuga racemosa: le proprietà
Le principali proprietà della cimicifuga derivano dai suoi triterpeni glicosidici e composti fenolici. Le aree di interesse includono:
- Supporto alla menopausa: riduzione dei sintomi vasomotori (vampate e sudorazione).
- Equilibrio emotivo: possibili effetti benefici su umore e ansia legati a squilibri ormonali.
- Benessere cutaneo e capelli: alcune ricerche preliminari hanno esplorato il rapporto tra cimicifuga, caduta dei capelli e bilanciamento ormonale in perimenopausa.
Se la cimicifuga fa ingrassare è una domanda frequente, e costituisce una preoccupazione comune a molte donne. Tuttavia, ad oggi non ci sono prove che la pianta provochi aumento di peso. Quindi, eventuali variazioni possono essere legate a cambiamenti ormonali fisiologici tipici della menopausa, non all’assunzione dell’estratto.
Quali sono le controindicazioni della Cimicifuga Racemosa?
Le principali controindicazioni riguardano:
- Gravidanza e allattamento – In questi casi, l’assunzione non è raccomandata per mancanza di dati sulla sicurezza;
- Patologie epatiche – In concomitanza di malattie, l’integratore è da assumere solo sotto controllo medico;
- Allergie alle Ranunculaceae – L’assunzione è sempre da evitare, per il rischio di reazioni allergiche;
- Interazioni farmacologiche – Se si assumono farmaci epatotossici o ormonali, va usata estrema cautela e vanno seguite le indicazioni di un professionista della salute.
Gli effetti collaterali della cimicifuga più comuni sono lievi disturbi gastrointestinali e, raramente, reazioni cutanee. In caso di sintomi epatici (stanchezza, ittero, urine scure) è consigliato interrompere immediatamente l’assunzione e consultare il medico.
Conclusioni
La cimicifuga racemosa è una delle piante più studiate per il supporto naturale in menopausa, con potenziali benefici su vampate e benessere emotivo. Le evidenze attuali indicano un profilo di sicurezza buono, inclusa la tollerabilità a livello epatico se usata correttamente, in modo consapevole e personalizzato, sempre in accordo con un professionista della salute.
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